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Commenti al testo di Redazione LaRecherche.it
Innesti
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Angela Caruso
- 06/02/2013 22:43:00
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Mi fa ricordare subito Pascoli questa lirica: il mondo della natura, una precisione terminologica ed il riferimento ad una tecnica agraria specifica, quella degli innesti degli agrumi; ma le immagini luminose dei "frutti vermigli", le "lucide scorze" che "celano la polpa / umida di succo" e che esaltano "il fasto degli agrumi innestati" ci proiettano in una dimensione diversa: quella della interiorità e della profonda spiritualità della Poetessa, che, nelloperazione dellinnesto "vede" un altro evento straordinario per lumanità intera: un innesto di divino e di umano, di celeste e di terreno; ed è solo accennata la Passione di Cristo, con limmagine dei chiodi, dei martelli, delle lance e delle spine, ma sono "spine di rose / che fluttuano nei cieli / spalancati",lIncarnazione è un Altro Innesto:ha prodotto ben altri frutti rossi di gioia, la gioia della Redenzione.
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Cristina Bizzarri
- 20/01/2013 23:47:00
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Una recitazione quasi mantrica dei nomi dei frutti-figli che la Terra offre, protendendo, soffrendo, generando, al Cielo. In una gestazione in salita di cui qui si canta la superba sfavillante (ardua) bellzza.
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Ferdinando Battaglia
- 20/01/2013 23:23:00
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Da semplice lettore, in umile condizione di cultura, mi sono soffermato alla lettura di questa che ora mi è divenuta una splendida poesia. Letta e riletta per afferrarne il senso prima di restituirne unimpressione, ho gioito della sua bellezza incantatoria, quel trarre luce dalle naturali ricchezze create. Ma lapice, e forse il senso, per me si estrae, dalla strofa che ricorda del Cristo la Passione: lì, la Poetessa sembra dirci, si è aperto il varco alla salita, che va di cielo in cielo.
Mi scuso per la mia interpretazione, se aliena dal significato del testo; ringrazio della bellissima lettura Franca, le sono particolarmente riconoscente per la sensibilità umana e magisteriale che rivolge anche ai più "piccoli"; e ancora un ringraziamento allAutrice per questo dono di Bellezza.
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Cristiana Fischer
- 15/01/2013 18:03:00
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i frutti della gioia, innesti che arrivano al cielo comne la torre di babele (purscha kukle obowata mitis) riemergono "chiodi martelli/ croci/flagelli lance/spine", "spine di rose" - "innesti di frutti". Come dire meglio la profonda ambiguità della presenza umana sulla terra?
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Loredana Savelli
- 14/01/2013 23:02:00
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Tripudio della natura, della continuità, della trasformazione. Una poesia estatica, dal ritmo incantatorio: ha il potere di immergere in una sorta di paradiso terrestre, spinoso quanto basta per ricordare che siamo fatti di materia, identica materia per tutte le creature.
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Franca Alaimo
- 14/01/2013 17:56:00
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Sembrerebbe una lieta e cromatica elencazione di piante e fiori, se non fosse che la parte finale della poesia non ne rivelasse lorigine in uno slancio delle creature tutte e dello spirito verso un innesto deternità. Così dal basso verso lalto la poesia sinnalza al cielo e là "simmilla", affannata e lieta dei suoi suoni. Un testo soprendente della bravissima poetessa siciliana Mirella Genovese!
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